Facciamo nostra un'altra riflessione del nostro amico Marco Malossi sulla sempiterna domanda "chi siamo?" che tanto si sente in questo nostro mondo!
"Cosa siamo? Sport, tradizione popolare o una via di mezzo? O tutte e due? O nessuna delle due cose?
E ancora: siamo conservatori o progressisti? Siamo innovatori o legati a solide basi del passato? Folklore o rievocazione?
Noi siamo, primi fra tutti, delle persone. Donne e uomini attaccati fortemente l'uno all'altro da un comun denominatore che porta il nome di "passione". Siamo degli innamorati cronici, degli amanti passionali, degli ammalati senza cura. Poi, secondo me, ci possono inquadrare nella categoria che più fa comodo. Ed ogni Gruppo ha la propria.
Possiamo parlare di bandiera storica, di quella tecnica, di tamburi jazz o tamburi con tiranti in corda. Di archi storici o meno storici, di calzamaglia in tessuto naturale o meno naturale.
Filolologicità esasperata o compromessi accettati, siamo tutti parenti stretti di questa fantastica ideologia. Di questa fede che ci fa amare uno stemma e due-tre colori per tutta la vita.
Ma siamo anche stupidi, a volte, perchè confodiamo la sana rivalitá con l'esasperazione dei momenti. Non è una guerra e non siamo guerrieri. E si: le trincee ci sono, ma solo quelle che bisogna costruire, assieme, per difenderci dagli attacchi che arrivano dall'esterno. Da chi crede sia tempo sprecato sacrificarsi per tutto questo.
Sport o tradizione, secondo me, poco importa. Gruppo folkloristico o associazione storica non cambia il concetto di base: "lottare" per i nostri giovani ed indossare la calzamaglia, in faccia a chi ci crede "sfigati", con quella dignità che solo noi sappiamo esprimere.
Perchè non è il "cosa siamo?" la domanda da farci, ma "CHI SIAMO?"."
Noi siamo gli incatalogabili, e ne andiamo più che fieri.
Ad maiora!